Siena, 22 novembre 2024 – Ne avevamo parlato qualche settimana fa di lui, il cavallo ‘fantasma del borgo abbandonato’.
Che poi fantasma non è, ma visto il mantello grigio la narrazione del fantasma era romanticamente accattivante, e da lì a battezzarlo Gandalf è stato un attimo.
Anche per Fabio Fani Ciotti, che compare sulla scena di questa storia non come cavaliere ma come comproprietario, assieme a diversi cugini, del già nominato borgo.
“Ma non avrei mai immaginato tutto il trambusto che è nato da una notizia superficiale messa online” ci spiega molto garbatamente Fani Ciotti.
Ci racconti di Gandalf il Grigio.
“E’ un cavallo di almeno 25 anni, Lipizzano, che era stato portato qui da un nostro zio con altri cavalli tanti anni fa. Poi lo zio è mancato, i cavalli sono rimasti nelle more di questo posto accuditi dai guardiani fino a che hanno abitato qui, poi da una persona nata in questo borgo. Gli altri non ci sono più, Gandalf è l’ultimo rimasto del gruppo ma è stato sempre quotidianamanete curato e accudito da questa persona”.
Difatti avevamo notato lo stato dei suoi piedi, perfettamente in ordine: segno che qualcuno se ne occupava con regolarità.
“Esattamente: era sempre controllato ma aveva la possibilità di vivere nella massima libertà. Brado ma vigilato: la mattina si presentava regolarmente a colazione da una famiglia che abita nella proprietà ma dall’altra parte del bosco, a qualche kilometro di distanza. Era diventato l’unico padrone del borgo, non ha mai dato fastidio a nessuno. Siamo tanti cugini e ovviamente la più piccola cosa da gestire diventa complessa per la necessità di condividere ogni mossa, il clamore che ha suscitato questa storia è incomprensibile, per certi versi. Il cavallo sta bene, compatibilmente con la sua età: ha un po’ di artrosi a un nodello, ma è cosa di ordinaria amministrazione per qualsiasi organismo non nel fiore della giovinezza (n.d.a.: confermiamo, non è neccessario essere cavalli per accusare ruggini alle articolazioni)”.
E poi?
“Dopo l’attenzione della stampa il terreno in cui viveva Gandalf è diventato meta di pellegrinaggio da parte di chi voleva vederlo. Gente che entrava in una proprietà privata, mettendo a rischio la propria incolumità tra macerie ed edifici abbandonati per portare alimenti non controllati e anche non adatti al cavallo, con i rischi che potete immaginare”.
Ora Gandalf è in viaggio: dopo che Fani Ciotti ha preso contatto con Sonny Richichi, di Italian Horse Protection è stato deciso che la cosa migliore ormai fosse togliere Gandalf da lì, dove non era più l’unico padrone del borgo abbandonato.
Ma una curiosità locale, qualcuno da condividere via social perchè era ‘hype’ parlarne.
Adesso sta per arrivare nella sua nuova casa: è stato microchippato, visitato dal veterinario, ha tutte le vaccinazioni e il Coggins e i documenti in ordine, tra poco arriverà in un rifugio IHP dove avrà un paddock e altri amici cavalli vicini.
Ecco, questo è sicuramente la cosa di cui aveva più bisogno: la compagnia di altri cavalli, è bello possa finalmente riaverla.
Ma non sarà più libero come prima, non andrà più a fare colazione dall’altra parte del bosco e non potrà più decidere di tornare nel borgo a fare Gandalf il Grigio: la celebrità si paga, anche se sei un cavallo.